Capo Colonna
Tratto costiero di grande testimoninza culturale di un mondo antico maestosamente caratterizzato dalla presenza dell'unica colonna superstite del tempio greco di Hera Lacinia.
Secondo gli illustri archeologi: Clarke, Emerson e Paolo Orsi, questo noto e grande luogo sacro della Magna Grecia situato su di un promontorio detto Stilobate, era originariamente costituito da un enorme basamento composto da un colonnato in calcarenite di provenienza dalle cave di Isola Capo Rizzuto, per un totale di 48 colonne di stile dorico, al centro delle quali troneggiava la famosa colonna d'oro che Annibale trafugò. Il Santuario era circondato dal recinto sacro (Peribolos) ed il tetto era costituito da tegole in marmo, trafugate a loro volta, dal censore Fulvius Flaccus, per costruire il Tempio della Fortuna a Roma e mai riposte laddove si trovavano nonostante le varie pressioni del Senato. Dedicato a Giunone o Hera, che nella mitologia greca era la più grande fra le dee mogli di Zeus o Giove, esso fu celebre non solo per la sacralità del luogo, ma anche per le sue ricchezze, come testimoniano le vesti preziose dedicate dalle donne della città alla dea, le "tabulae e imagines" (dipinti raffiguranti Zeus ed Elena, le statue, la "phiale" (coppa) di bronzo dedicata ad Enea e la piccola vacca d'oro dedicata ad Annibale.