Città tra le più antiche della regione, capofila di una conurbazione di circa 270.000 abitanti nel cui perimetro (Rende) è ubicata l'Unical, il più grande campus universitario italiano e una delle migliori università d'Italia: tra i grandi atenei secondo la classifica stilata dal Censis. Il capoluogo bruzio è sede della RAI regionale (TGR), di un museo all'aperto (unico nel suo genere in Italia), dell'Ufficio ANAS per l'Autostrada A3 e rappresenta uno dei principali poli regionali da un punto di vista economico, urbanistico, culturale, sociale, organizzativo e di servizio.
Il territorio comunale è proiettato da anni verso la fusione con i comuni dell'area urbana cosentina nell'interpretazione ristretta (Castrolibero e Rende) che darà vita ad una città unica, il nodo centrale di un sistema urbano complesso, policentrico e dinamico.
Cosenza è identificata anche come Atene della Calabria per via del suo passato culturale; l'Accademia Cosentina, ad esempio, è la seconda del Regno di Napoli e una delle primissime accademie fondate in Europa. Ancora oggi resta una città in cui arte e cultura affondano bene le proprie radici, non a caso nel mese di ottobre del 2008 è stata riconosciuta come Città d'arte dalla Regione Calabria con una delibera volta ad evidenziare il patrimonio storico-artistico della città, con importanti ricadute sull'aspetto commerciale (fiore all'occhiello dell'economia cittadina) e turistico del territorio.
Il Duomo di Cosenza dal 12 ottobre del 2011 è ufficialmente inserito nell'elenco dei beni patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, in quanto "patrimonio testimone di una cultura e di pace"; si tratta del primo riconoscimento assegnato dall'organizzazione in Calabria.
Il Duomo di Cosenza dal 12 ottobre del 2011 è ufficialmente inserito nell'elenco dei beni patrimoni dell'umanità dell'UNESCO, in quanto "patrimonio testimone di una cultura e di pace"; si tratta del primo riconoscimento assegnato dall'organizzazione in Calabria.
Storicamente svolse il ruolo di capitale dei Bruzi ed in seguito capoluogo della Calabria Citeriore (o Calabria latina). Il centro storico di Cosenza incarna nelle sue forme architettoniche l'apice dell'espansione e della cultura dei Bruzi. Si tratta di uno dei centri storici più belli e interessanti d'Italia non solo per l'ampiezza, ma soprattutto per il pregio dei valori che presenta. Elementi caratteristici della parte antica della città sono la notevole concentrazione di edifici monumentali, i numerosi palazzi padronali e di pregio, il disegno urbano, caratterizzato da un dedalo di strette strade che si snodano attorno agli antichi edifici, chiese, conventi, case fortezze, slarghi e piazze. Lo spazio urbano presenta la giusta sintesi tra tradizione costruttivo-materiale locale e ambiente naturale, perfettamente inserito tra i fiumi Crati e Busento e lo splendido scenario delle colline periurbane che fanno di Cosenza un esempio notevolissimo nel panorama della cultura urbana europea.
Dalla fontana dei 13 canali si può assaggiare l'acqua proveniente dall'acquedotto dello Zumpo in Sila, leggera e dissetante; lungo il corso Telesio si trovano la Casa delle Culture e il Duomo del 1100, inserito il 12 Ottobre 2011 nella lista dei beni patrimoni dell'umanità dell'UNESCO quale "testimone di una cultura e di pace", mentre su uno dei sette colli (il Pancrazio) si staglia la figura del Castello Svevo, imponente fortezza anch'essa millenaria che fu roccaforte di Federico II di Svevia, lo "Stupor Mundi", imperatore-magnate profondamente innamorato della città. Di rilievo anche la biblioteca nazionale e i conventi di San Gaetano e San Domenico con le relative chiese. Interessante è anche Palazzo Arnone sul colle Triglio, ex sede del Tribunale, e del carcere, ora restituito all'antico splendore e trasformato in sede della Galleria Nazionale, presso la quale è possibile ammirare l'originale icona della Madonna del Pilerio protettrice di Cosenza e la Stauroteca, preziosissima croce-reliquiario donata da Federico II alla città in occasione della riconsacrazione della Cattedrale (1222), oltre che opere di vari pittori meridionali tra cui Pietro Negroni, Mattia Preti e Luca Giordano.
Nel quartiere detto della Massa è ubicato anche il Museo dei Brettii e degli Enotri un tempo Convento di Sant'Agostino.