Nicastro
Nicastro è una delle circoscrizioni comunali della città di Lamezia Terme. È stato un comune autonomo sino al 1968, anno dell'unificazione con Sambiase e Sant'Eufemia Lamezia per la nascita del nuovo comune, del quale è il quartiere più popoloso. Nel territorio dell'ex comune sono presenti la curia vescovile della diocesi di Lamezia Terme, l'ospedale civile, il tribunale, la casa circondariale e vari uffici amministrativi.
Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose:
Cattedrale dei SS. Pietro e Paolo: fu fondata dalla Contessa Eremburga intorno al 1100, in stile normanno, più volte danneggiata dai terremoti, andò completamente distrutta col terremoto del 1638, fu ricostruita ancora più grande, in stile barocco, dal vescovo Giovan Tommaso Perrone, con ampliamento dell'edificio, portato a termine nel 1642. All'interno si possono ammirare una pala d'altare nella Cappella del SS. Sacramento rappresentante la cena del Signore ed eseguita dal pittore Francesco Colelli nel 1762 oltre ad una croce processionale del XVIII secolo e a dei busti dorati dei SS. Pietro e Paolo;
Chiesa della Veterana: è la chiesa della Madonna delle Grazie e risale al 1601. Fu costruita perché la Madonna apparve in sogno alla figlia di Federico II dicendole che aveva il desiderio di vedere edificata una chiesa sul colle. È chiamata veterana perché dopo la distruzione della cattedrale è la chiesa più antica del quartiere Nicastro. Da rilevare al suo interno una tela raffigurante la Madonna con ai suoi piedi la principessa della leggenda. Vi era inoltre un'opera di grande valore eseguita da Francesco Colelli, solo che è stata trafugata e il pittore Giorgio Pinna l'ha riprodotta e collocata al posto dell'originale;
Chiesa San Teodoro: fu eretta nel XIV secolo, presenta un orologio, collocato sul campanile, del 1840. Sembra sia l'unico di questo tipo ancora funzionante. Al suo interno si può apprezzare un organo del 1600 e l'altare maggiore costruito in stile barocco e datato 1861;
Chiesa San Domenico: conserva numerosi affreschi ed il quadro di San Domenico, che ha una cornice barocca ad intaglio dorata del 1647. Vi è inoltre un ostensorio in argento fuso e sbalzato, databile alla prima metà dell'Ottocento. Di notevole pregio è l'organo del Settecento, in legno con decorazione dorata. Di pregevole fattura, tra la prima e la seconda arcata, si può ammirare la Grotta della Madonna di Lourdes mentre di fronte vi è un altarino dedicato al SS. Ecce Homo;
Santuario Sant'Antonio di Padova: la chiesa di Sant'Antonio, officiata dai minori cappuccini, ha annesso il convento, costruito dopo il terremoto del 1638. La chiesa, inizialmente ad una sola navata, conserva all'interno, sopra l'altare maggiore una grande tela con la Madonna degli Angeli, San Francesco d'Assisi e Innocenza III. La chiesa è denominata Santa Maria degli Angeli, in seguito vi fu costruita una navata progettata come cappella, dedicata a Sant'Antonio. Di notevole valore è il quadro di Sant'Antonio datato 1664, opera del pittore Giacomo Stefanone. Nella navata dedicata a Sant'Antonio vi è un dipinto di Andrea Cefaly raffigurante l'Immacolata;
Santuario Madonna della Spina: la tradizione vuole che un contadino, andando nel bosco a fare legna, ebbe la visione di una "donna bellissima" che lo invitava a roncare lo spineto che si conserva ancora appoggiato al muro della chiesa della Spina. Eseguito l'ordine, l'uomo vide comparire un dipinto parietale che raffigurava una Madonna con Bambino. Avendo fatto quanto richiesto, la signora gli fece dono di una moneta d'oro con la quale per più settimane provvide alle necessità della famiglia. In seguito all’evento miracoloso in quel sito si costruì una chiesetta, intitolata a Santa Maria detta la Bella;
Santuario Madonna del Soccorso.
Architetture civili:
Complesso monumentale di San Domenico;
Palazzo Blasco;
Palazzo D'Ippolito;
Palazzo Niccoli;
Palazzo Nicotera (Monachelle);
Palazzo Nicotera (Severisio);
Palazzo Panariti;
Palazzo Statti;
Palazzo della curia vescovile;
Palazzo del seminario vescovile;
Teatro Grandinetti;
Teatro Umberto.
Architetture militari:
Ruderi del castello Normanno-Svevo: fu fatto costruire verso la metà dell'XI secolo dai Normanni per difendere la piana di Sant'Eufemia dagli eventuali incursori. Successivamente fu fatto ampliare da Federico II, all'interno vi furono costruite anche delle caserme che poi vennero adibite a carcere. Fu fortemente danneggiato dal terremoto del 1638;
Ruderi porta di Sant'Antonio: secondo alcune testimonianze questa rappresentava la porta d'ingresso dell'ex comune di Nicastro. In parte distrutta, rimangono visibili solo i due grandi pilastri a pianta quadrata.