San Giovanni in Fiore
San Giovanni in Fiore è un comune della provincia di Cosenza in Calabria. È il più antico, vasto e popolato centro abitato della Sila, posto a pochi chilometri dall'Alta Val di Neto e dal comprensorio montuoso di Montenero, nonché il più popolato fra i 282 comuni italiani posti oltre i 1.000 metri s.l.m.(centro urbano compreso tra i circa 950 m e i circa 1119 m s.l.m). San Giovanni in Fiore dista circa 70 km dal capoluogo di provincia e circa 50 km da Crotone
La cittadina è legata alla figura dell'abate Gioacchino da Fiore, monaco esegeta del XII secolo[9], che qui fondò il monastero di San Giovanni in Fiore e la Congregazione florense. Il monastero fu dotato del tenimentum flori, formato dai territori silani che costituivano la Sila Badiale che dopo furono dati in commenda e governati dagli abati commendatari fino al 1530, quando su richiesta dell'abate Salvatore Rota, il paese venne riconosciuto civico entrando nel patrimonio regio. Nel 1844 il centro florense assurse all'onore delle cronache nazionali per le vicende legate alla cattura dei fratelli Bandiera, patrioti italiani, e di tutti i componenti che facevano parte della spedizione. È sede amministrativa del Parco Nazionale della Sila, ubicata presso la frazione di Lorica, facente parte della Comunità Montana Silana. Ospita inoltra il Centro Internazionale di Studi Gioachimiti, ente riconosciuto dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, che collabora con prestigiose Università italiane ed estere nella ricerca delle pubblicazioni dell'abate florense.
Laghi. Sul territorio di San Giovanni in Fiore sono presenti due laghi, artificiali, costruiti nella prima metà del XX secolo. In entrambi i casi solo la metà fisica dei laghi fa parte del territorio della cittadina, in quanto questi sono stati in seguito utilizzati come confine geografico per la delimitazione dei perimetri comunali. Questi laghi sono: Arvo e Ampollino.
Questi sono rispettivamente il secondo ed il terzo lago per grandezza (bacino ed estensione superficiale) della regione. La realizzazione dei laghi fu il primo vero segno di modernità per l'intero altopiano oltre che per la cittadina, soprattutto per quel che riguarda la produzione di energia idroelettrica, una risorsa che però non venne sfruttata appieno dalle amministrazioni locali che governavano in quel periodo. I laghi silani sono comunque una forte testimonianza della risorsa di “oro bianco” di cui il territorio comunale e l'altopiano sono ricchi.